Leggevamo da Albate V edizione presso Gruppo Alpini Albate
Venerdì 17 febbraio si è svolto il primo incontro di “Leggevamo da Albate V edizione”. Dopo il saluto di Giampaolo Bergna, nuovo capogruppo del Gruppo Alpini di Albate dove siamo stati ospitati ,si è dato inizio all’incontro.
Giancarlo ci ha presentato il racconto "La finestra di Croisset" tratto dal libro di Eric Minetto "Il blu più profondo del cielo". Si tratta di 17 racconti in cui si mette a fuoco un aneddoto curioso e pressoché sconosciuto riguardo a grandi uomini della letteratura ,dell'arte, della storia. Il fil rouge che lega tutti i racconti rimanda all'importanza di rimanere fedeli al proprio destino. Nel caso specifico de "La finestra di Croisset" ci imbattiamo in una finestra che affaccia sulla Senna e che per ben trentaquattro anni rimase accesa tutte le notti , fino all'8 maggio 1880, tanto che per i battellieri era diventata un vero e proprio faro per orientarsi nell'oscurità. Chi abitava in quella casa? Quale mistero e quale personaggio si celava dietro quella finestra?
Successivamente Rosalba ci ha proposto , di Gianni Biondillo, “Come sugli alberi le foglie”
Il romanzo scritto da Gianni Biondillo, architetto e scrittore, è la biografia di Antonio Sant’Elia, il visionario architetto comasco morto sul Carso nel 1916.
Ma è assai più di una biografia, racconta un pezzo di storia del nostro paese, descrive il clima in cui in Italia e in particolare a Milano nasce il movimento artistico del futurismo che si intreccia tra mille contraddizioni, alle pulsioni e agli eventi che portarono l’Italia alla prima guerra mondiale.
Dal romanzo emergono la grandezza artistica di Sant’Elia, insieme ai suoi dubbi e ai suoi conflitti, alla grande umanità dimostrata in particolare sul teatro della guerra,dove la “bella morte”sognata dai futuristi più accesi, si rivela invece dolorosa, tragica e straziante.
L’opera, nonostante il taglio narrativo , è documentatissima nel descrivere sia gli eventi artistici che quelli politici e militari.
Ho scelto di leggere un brano tratto dal capitolo dedicato agli irredentisti e in particolare a Cesare Battisti, in cui l’autore con mano lieve racconta la complessità e l’umanità di un eroe dimenticato un po’ da tutti, in quanto vittima di un tempo e di un territorio dalle tante contraddizioni e dalle mille sfaccettature.
Rosalba Benzoni
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