Adunata Rimini 2020: “Pronti per altri 100 anniIl sito dell'adunata di Rimini 2020

Festa della Repubblica 2 Giugno 2022

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Buongiorno a tutti,
un caro saluto agli Alpini, agli Amici, a don Luigi, al comandante dei Carabinieri, alle Associazioni del quartiere, al rappresentante della Guardia di Finanza, all’Associazione  Venezia Giulia e Dalmazia, ai consiglieri comunali presenti, al Corpo Musicale Albatese e a tutta la popolazione.                                         .                                                                     A 76 anni dalla nascita della Repubblica Italiana e dopo due anni di pandemia, siamo ancora una volta riuniti in questa Piazza per issare il Tricolore, cantare l’Inno degli Italiani, riconfermare l’appartenenza alla nostra Patria Italia e alla sua Costituzione.                                     Una cerimonia semplice ma di grande importanza perché con la nostra Bandiera che tra poco vedremo innalzarsi, vogliamo ricordare non solo la pace riconquistata dopo gli orrori della guerra ma anche la tanto desiderata ripresa dopo la pandemia che tante vittime e troppi lutti ha seminato.   

ALZABANDIERA

Anche in questo recente periodo tutti gli Alpini e Amici, anche quelli del Gruppo di Albate, si sono resi disponibili per soddisfare le richieste di aiuto fatte dalle Amministrazioni Comunali, dalle scuole, dalle parrocchie e da altri enti.                                               .                                                                       
In particolare la Sezione Ana di Como, alla quale noi apparteniamo, ha potuto apprezzare la presenza di oltre 500 Alpini e Amici comaschi negli hub vaccinali che hanno prestato assistenza e coordinato la logistica giornaliera.
Altre migliaia di Penne Nere sono state impegnate sul rimanente territorio italiano.                                                                               .                                                                                 
E’ stato così importante questo servizio che il Consiglio direttivo nazionale dell’Ana ha deciso di offrire a tutti i volontari degli hub un particolare distintivo coniato appositamente per l’occasione. Ed è con grande soddisfazione che ho l’onore di consegnarlo al socio di Albate Alpino Marco Aramini che per diversi mesi ha prestato servizio negli hub con impegno e rigorosa puntualità.                                    
Oltra a lui, un sincero grazie a tutti gli altri soci Alpini e Amici, compresi gli appartenenti alla Protezione Civile, che hanno svolto  incarichi diversi ma non meno importanti.                                       .                                                    
Grazie a tutti.

VIVA L’ITALIA, VIVA GLI ALPINI, VIVA IL GRUPPO DI ALBATE!!!
 
 Il vostro Capogruppo Tiziano Beretta

 

Giovedi 2 Giugno 2022, in occasione della Festa delle Repubblica il nostro gruppo effettuerà la consueta Alzabandiera alle ore 11.00 presso la piazza del Tricolore ad Albate alla quale tutti siete invitati.

Quest’ anno, in occasione delle restauro delle due ampolle poste presso il nostro Cimitero contenenti la terra di Russia, del Don e di Nikolajewka,  alle ore 10.00 il Parroco Don Luigi Savoldelli benedirà le due ampolle. Le terre di Russia contenute nelle due ampolle, sono state portate ad Albate nel 1986 dal Reduce Comuni Vittorio.

Le Ampolle contenenti la terra di Russia
Negli anni ’80 del secolo scorso, quando la Russia era in piena perestrojka, ci fu la possibilità per molti reduci italiani di tornare a visitare i luoghi nei quali avevano combattuto prima delle ritirate del dicembre ’42 e del gennaio ’43.
Territori resi purtroppo famosi dai combattimenti di quel tragico periodo: in particolare la sponda ovest del fiume Don e il villaggio di Nikolajewka che oggi ha cambiato nome e si chiama Liwenka.
Nel 1986 l’Alpino reduce albatese Vittorio Comuni ebbe la possibilità di tornare in quei luoghi i cui nomi, nel corso degli anni, si erano fissati in modo indelebile nella sua mente.
Sulla riva del Don e a Nikolajewka Vittorio raccolse due pugni di terra che portò in Italia consegnandoli commosso al capogruppo.
Nacque immediatamente il desiderio di dare una collocazione dignitosa a quella terra così intrisa di storia.
Sui pensò subito che il posto più adatto fosse il cimitero e così fu fatto. In occasione della cerimonia del 4 novembre 1986, la terra fu inserita in due ampolle separate che furono poste sulla facciata della cappella del cimitero di fianco alle lapidi dei caduti, benedette dal parroco don Augusto Cadenazzi.
Da quel giorno questi pugni di terra divennero- e lo sono tuttora -  un segno di Memoria in ricordo dei caduti delle guerre e in particolare dei caduti in Russia.
Qualche mese l’Alpino di Albate Giuseppe Pedretti segnalò il degrado delle due ampolle e delle relative scritte per cui fu presa la decisione di restaurarle.
Oggi questi due pugni di terra arrivata da molto lontano ricordano i dolori e le sofferenze dei nostri militari costretti a combattere ottanta anni fa una guerra inutile e senza senso.
Ma ricordano che anche oggi c’è un’altra guerra assurda a insanguinare quelle terre; laddove – come scrisse Fabrizio De Andrè – ancora molti nostri connazionali dormono sepolti in un campo di grano.

 

 A 76 anni dalla nascita della Repubblica Italiana, i valori dell’unità nazionale imperniata su libertà e democrazia rimangono il pilastro imprescindibile su cui fondare il nostro pensiero ed il nostro agire.

E questo risalta ancor di più oggi, dopo i due faticosi e dolorosi anni della pandemia da cui stiamo lentamente ma auspicabilmente uscendo, grazie all’impegno delle istituzioni, della Sanità nazionale e delle Forze Armate, a cui le realtà del volontariato, prima fra tutte la nostra Associazione, hanno dato un contributo importantissimo, apprezzato da tutta la popolazione.

Gli alpini in questa giornata isseranno il Tricolore sulle migliaia di sedi dei loro Gruppi e Sezioni in tutto il Paese, confermando così di essere sempre al servizio della Patria, orgogliosi delle loro tradizioni ultrasecolari e fieri dell’opera che prestano e continueranno a prestare a favore della comunità, a cominciare dai fratelli meno fortunati.

Un patrimonio di dedizione e valori, il nostro, che ci impegniamo a trasmettere ai giovani, i quali se coinvolti rispondono con entusiasmo, come dimostra il successo dei nostri campi scuola, che anche quest’anno saranno frequentati da centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 25 anni.

Proprio per questo continueremo a chiedere con determinazione che venga ripristinato per tutti nostri giovani un servizio obbligatorio alla Patria, per consegnare alle generazioni future una Repubblica democratica, solida e coesa, degna dei valori indicati dai padri fondatori.
Viva la Repubblica Italiana, dunque e, come sempre, viva gli alpini!

Sebastiano Favero

 

 

Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini