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In ricordo di Ugo Soldati

L’Alpino bocciofilo albatese che giocherà in Paradiso…

Piergiorgio Pedretti

L’Alpino Ugo Soldati classe 1950, iscritto al gruppo di Albate, nativo di Colonno ma albatese di adozione è andato avanti dopo un breve periodo di malattia.
Abbiamo chiesto ad Aldo moretti, suo grande amico, di scrivere un ricordo. Ecco le sue parole. “Scrivere di una persona recentemente mancata non è cosa facile; se poi si tratta di un amico si può solo correre il rischio di essere ovvio e banale.
Ugo era un grande appassionato del gioco delle bocce, conosciuto e stimato tanto dalle varie società quanto dal Comitato. Si è dedicato alla "Bocciofila Albate" sia da giocatore, sia da componente del Consiglio Direttivo, sia da persona del "dietro le le quinte" impegnandosi quotidianamente al servizio di chi voleva trascorrere momenti di svago dentro o fuori in viali di gioco, ritenendo gli stessi uno dei pochi spazi di aggregazione all'aperto del nostro quartiere. Grazie Ugo per averci organizzato le gare, i pranzi e le gite sociali, per averci incoraggiato e dispensato suggerimenti di gioco da bordo campo, per aver manutenuto i campi. Insomma, grazie di tutto”.
Ugo, nella bocciofila, è stato ilfactotum per tanti anni a partire dalla seconda metà degli anni ’70: direttore tecnico, organizzatore di tornei locali, provinciali, regionali e coinvolto occasionalmente anche in gare nazionali. Suo era anche il compito di seguire costantemente gli atleti bocciofili albatesi (una trentina) e di partecipare a gare collettive, spesso accompagnato dalla amatissima moglie Marilena. Una vita impegnatissima quindi. E poi la sua grande passione per la pesca sportiva che praticava nel club “Cento Lenze”.
Per tutti questi motivi Ugo non era – e non poteva – essere un abituale frequentatore del gruppo e della sede perché l’impegno alla bocciofila non glielo permetteva. Ma insieme alla amatissima moglie Marilena era solito partecipare alle cene sociali e spesso anche alle adunate nazionali.
Ed è stata molto significativa l’omeliadella liturgia di commiato tenuta dal parroco don Luigi; egli ha paragonato la vita ad una boccia che rotola sul piano di gioco ma, mentre la boccia una volta ferma non riprende il suo movimento la nostra vita continua trasfigurata,  dopo la morte, in Paradiso e non avrà più fine.
E allora siamo certi che Ugo avrà già individuato – tra i campi da bocce del Paradiso – quello preferito dai suoi amici e atleti che l’hanno preceduto, con i quali avrà iniziato
senza indugio una partita che non finirà mai.
Alla cara Marilena, a Roberto e Sonia, alla suocera Flora, il pensiero di vicinanza di tutti gli Alpini di Albate unita ad una preghiera i ricordo del caro Ugo.

Gli Alpini del gruppo di Albate