Nassirya, il grande dolore
Don Angelo Pavesi, Colonnello e Cappellano Militare che attualmente è coadiutore preso la nostra parrocchia, è ritornato presso la nostra sede, dopo la precedente serata in cui ci ha raccontato della Missione Isaf inAfganistan, per presentarci un nuovo reportage riguardante le missioni di peacekeeping al quale ha partecipato. Presenti alla serata anche il Cap. Magg. capo scelto Maurizio Tagliabue, e il Cap.Magg. capo Giacomo Canobbio, nostri soci, attualmente di stanza presso la base Nato di Solbiate Olona che hanno partecipato a diverse missioni all’estero.
Le splendide foto, accompagnate dal commento di Don Angelo, ci hanno raccontato i vari aspetti della missione Antica Babilonia nata nel 2003, nel quadro della lotta internazionale al terrorismo, con una coalizione guidata dagli USA.
La serata è iniziata con la Commemorazione dei 19 Caduti di Nassiria Massimiliano Ficucello, Enzo Fregosi, Giovanni Cavallaro, Alfonso Trincone, Alfio Ragazzi, Massimiliano Bruno, Daniele Ghione, Filippo Merlino, Silvio Olla, Giuseppe Coletta, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Horatio Maiorana, Andrea Filippa, Emanuele Ferraro, Alessandro Carrisi, Pietro Petrucci, Stefano Rolla e Marco Beci.
Il Tricolore italiano ha sventolato dal giugno 2003 in Iraq sino al primo dicembre 2006 e ha visto i militari italiani contribuire, nell’ambito della coalizione internazionale, alla stabilizzazione e alla ricostruzione dell’Iraq.
Ma oltre che l’aspetto prettamente militare della missione sono stati ricordate anche le attività di ricostruzione e di più diretto sostegno alla popolazione Irakena che si posso riassumere in queste cifre:
-25.500 casi sanitari risolti e 5.400 interventi di pronto soccorso
-800 progetti per aiuti umanitari, infrastrutture sanitarie e idroelettriche, attrezzature per l’educazione scolastica
-630 beni archeologici trafugati, rinvenuti catalogati e riconsegnati al museo di Nassiriyah.
In queste attività di sostegno della popolazione, anche la nostra associazione ha contribuito inviando, sempre tramite la missione militare, viveri, materiale sanitario e didattico.
Infine l’aspetto forse più importante: la formazione, l’addestramento e l’equipaggiamento di oltre 3000 militari dell’esercito iracheno e di oltre 10.000 uomini delle Forze di Polizia irachene.
Don Angelo ci ha raccontato anche gli aspetti più umani e intimi che queste missioni portano in sé. La sua vicinanza con i militari lontani da casa e dalle loro famiglie e cari. Le difficoltà con le popolazioni che vede comunque la presenza del nostro esercito come occupazione. Le grandi differenze fra un popolo Afgano in cui la parola Patria ancora non esiste , con quello Iracheno che ha in se comunque una concezione di una terra comune. E, per ultimo, la considerazione come Nassirya sia stata la culla delle tre religioni più importanti della terra quali il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islam. E nonostante questo, l’odio la fa ancora da padrone fra uomini.