In ricordo dell’ Alpino Moras Alvaro 12/3/2015
L’ Alpino Moras Alvaro, classe 1940, è “Andato Avanti” il 5 Marzo 2015, nel tempo in cui la primavera batte alle porte e la natura si risveglia dopo il riposo invernale.
Quarant’ anni fa, correva l’ anno 1975, Alvaro fu tra i primi ad aggregarsi agli Alpini albatesi che accorrevano numerosi all’ idea di ricostituire il Gruppo Alpini di Albate, dopo che una prima compagine era già stata fondata nel 1930 e che la stessa si era dissolta negli anni successivi a causa degli eventi bellici.
Dal febbraio al settembre 1975 non c’era ancora una sede Alpina ad Albate – sarebbe stata inaugurata l’anno successivo - e per tale motivo le riunioni si tenevano presso la “Trattoria da Girolum” a Trecallo, in quel glorioso locale tanto amato dagli albatesi e dai trecallesi ; erano riunioni familiari nel corso delle quali vecchi e nuovi amici si ritrovavano sotto i simboli comuni della Penna Nera e degli anni trascorsi in guerra e in caserma ; anni appena passati per alcuni, ormai lontani nel tempo per altri. Ma su queste “differenze” temporali la consapevolezza di essere “Alpini per sempre” annullava - e annulla tuttora - le diverse appartenenze generazionali. Il nuovo Gruppo di Albate fu ricostituito nel 1975 da Alpini di tre generazioni ¨i “veci” dell’ Ortigara e dell’ Adamello nati dagli anni 1880 in avanti ; i “veci” dell’ Albania e della Russia, nati dal 1910 in avanti ; i “bocia” nati dalla fine degli ’20 e fino agli anni ’50. La Storia Alpina continua e non si smentisce mai !
Io non conoscevo Alvaro se non, come si è soliti dire, “di vista” ; fino al 1975 non avevo mai avuto occasione di frequentarlo ma appena lo conobbi mi accorsi subito che era di quelle persone che manifestano una gran voglia di essere utile. La sua, nelle prime fasi del Gruppo e in quelle successive, non era una presenza passiva del tipo “io partecipo ma lascio decidere agli altri….” ; lui non apparteneva a questa categoria e il suo ingresso nella nuova avventura Alpina albatese fu di conseguenza molto “impegnato”.
Accettò senza tentennamenti l’ invito ad entrare nel Consiglio Direttivo il cui primo compito era quello di organizzare l’ inaugurazione ufficiale del nuovo Gruppo Alpini di Albate, il 104° della Sezione ANA di Como. Questo grande evento ebbe luogo nella splendida giornata del 28 settembre 1975, un momento eccezionale per Albate che da molti anni non ricordava una manifestazione di così grande importanza.
Subito dopo la costituzione del Gruppo ad Alvaro fu affidata la carica di “tesoriere” che tenne per molti anni e, man mano che il Gruppo cresceva in numero di iscritti e di attività il suo impegno era sempre in aumento. Ricordo in particolare quanto successe all’inizio del 1983 : il Gruppo dovette prendersi in carico l’impegno di acquistare la sede che dall’ inizio del 1976 era concessa in affitto. Fu uno di quei momenti nei quali occorse il coraggio e la caparbietà di ciascuno per riuscire nell’ intento e Alvaro fu tra quelli – o meglio tra i primi – che compresero subito l’importanza del passo che si doveva compiere e si impegnò a fare proselitismo dapprima tra i più scettici e poi tra i molti che potevano essere utili in qualche modo. E con l’aiuto di tutti il grande passo fu compiuto.
Ricordo anche con molto piacere quando si doveva redigere il bilancio annuale del Gruppo e Alvaro in più d’ un occasione invitava gli interessati a casa sua dove, davanti a una buona bottiglia, si provvedeva a formare le colonne contabili giungendo al risultato finale ; erano momenti nei quali si riusciva a coniugare le necessità del Gruppo con una buona dose di sana amicizia. Occorre dire che il bilancio di quegli anni era ben poca cosa se confrontato con gli attuali che richiedono una dimostrata competenza contabile e finanziaria, ma quelle serate in casa di Alvaro restano comunque indimenticabili.
Ma col passar degli anni avvenne uno scossone nel Gruppo ; in particolare si formarono due linee di pensiero su come condurne la gestione e a poco a poco, purtroppo, si formò una divisione. Alvaro si trovò non poco scombussolato soprattutto perché gli amici più vicini a lui erano tra coloro che manifestavano contrarietà e a lungo andare lo convinsero a lasciare. Si iscrisse ad un altro Gruppo dimostrando con questo gesto di essere molto attaccato agli Alpini, ma il Gruppo di Albate lo perse.
Di lui va ricordata una grande sensibilità d’animo che faceva da contrasto al suo modo solito di comportarsi ; gli scappava spesso qualche “smargiassata” nel senso più simpatico della parola ; al contrario, in più d’un occasione, soprattutto in quelle più dolorose, si lasciava sopravanzare dal sentimento al punto da subire un malore.
E poi arrivò il momento nel quale fu costretto ad accettare una battaglia con il suo cuore che periodicamente lo costringeva al ricovero quasi sempre per difficoltà respiratorie. Ma ne è sempre uscito con coraggio e con l’aiuto esemplare dei suoi familiari.
Purtroppo l’ultimo e recente ricovero gli è stato fatale ; chi l’ ha assistito è rimasto meravigliato dalla forza che esprimeva nonostante la sofferenza ; ma alla fine ha dovuto cedere e non è più tornato.
E adesso che non c’è più, dobbiamo riscoprire la consapevolezza che Alvaro è stato un grande Alpino nel Gruppo di Albate ed è con questo pensiero che abbiamo tutti il dovere di ricordarlo ; dapprima con quel suo carattere un po’ “spaccone” ma che aveva il potere di tenere alto il livello dell’amicizia ; adesso - purtroppo – scrivendo il suo nome nell’elenco di chi è “Andato Avanti” per raggiungere quel “piccolo plotone destinato a crescere” degli Alpini di Albate in Paradiso.
Alla cara moglie Pina, alla figlia Chiara con Marco e l’adorato nipotino Nicolò, a tutti i parenti con i quali ha vissuto vadano le più sincere condoglianze unite ad una preghiera e ad un affettuosissimo ricordo di Alvaro.
Ppg