Nel bel mezzo di agosto, quando le vacanze si sostituiscono alla quotidianità per invitare ciascuno ad un meritato periodo di riposo, l’ Alpino albatese Fiorenzo Zanfrini ha posato lo zaino a terra ed è salito al Paradiso di Cantore.
Classe 1947, nato e cresciuto in Curt Granda, uno dei toponimi storici di Albate, fu tra coloro che ebbero la fortuna di avere come insegnante, alle scuole elementari, la maestra Elena Rossetti, Crocerossina e indimenticabile educatrice. Fu in quegli anni che Fiorenzo e tutti gli scolari del ’47 iniziarono a sentir parlare di Alpini perché in quarta elementare la maestra fece leggere, a turno fra gli alunni, un libro famoso a quei tempi: “Piccolo Alpino” di Salvator Gotta.
Fiorenzo fu tra quelli che, dopo la quinta elementare e i successivi tre anni di scuola commerciale, entrò a 14 anni nel mondo del lavoro fino alla chiamata per il servizio militare. Dopo il CAR a Cuneo fu inviato al Btg Morbegno a Vipiteno. Ma non ci rimase molto tempo: fu inviato alla Caserma Rossi di Merano per essere inserito nella Fanfara Alpina della Brigata Orobica.
Come mai questo trasferimento? Ecco spiegato.
Il papà di Fiorenzo, di nome Gildo – Alpino e Reduce di Russia, era un buon musicista; suonatore di saxofono e componente del Corpo Musicale Albatese che, come succede in tutte le famiglie nelle quali “si fa musica”, seppe trasferire al figlio la passione per l’arte dei suoni. Fu così che Fiorenzo divenne esperto nell’uso delle percussioni; alla Caserma Rossi entrò nelle simpatie del m.llo Gerardo Caramico, napoletano doc e direttore della Fanfara Orobica, che addirittura lo scelse come proprio “braccio destro” per le prove e la logistica generale. Nella primavera del 1968 la Fanfara fu scelta per sfilare a Roma, il 2 Giugno, ai Fori Imperiali. Per Fiorenzo quel periodo fu il più impegnativo: ogni giorno prove infinite di musica e di sfilata fino all’esaurimento. Peccato però che Fiorenzo non potè partecipare alla cerimonia del 2 Giugno a Roma perché fu congedato qualche settimana prima.
Negli anni ’80 divenne socio del Gruppo Alpini di Albate e, in tempi recenti, anche consigliere del Consiglio Direttivo. Fra le altre attività accettò l’incarico di sistemare - prima - e gestire - poi - la biblioteca del gruppo. Sempre pronto a portare idee a favore delle attività associative, entrò a far parte della redazione del giornale “I Alpin del Mun Goi” fino a quando, nel giugno 2018, fu ricoverato per accertamenti clinici.
In soli due mesi comprensivi di un primo ricovero, una temporanea dimissione e un secondo ricovero, la malattia ebbe il sopravvento.
Adesso Fiorenzo ha raggiunto tutti gli Alpini di Albate che, prima di lui, sono saliti nel luogo di Pace Eterna. Noi lo ricorderemo insieme a tutte le Penne Nere che hanno contribuito, nel corso degli anni, a tenere alto lo spirito di appartenenza alla meravigliosa Associazione Nazionale Alpini e al Gruppo di Albate.
Ai familiari di Fiorenzo vadano l’affetto, la vicinanza e la preghiera di tutti gli alpini albatesi.
Dopo il saluto ufficiale della Parrocchia di Albate ai nostri Don Antonio e Alessandro , avvenuto il 1 luglio 2018, tante associazioni di Albate hanno voluto ricordare il 76° compleanno di Don Antonio che da 27 anni è diventato Albatese a tutti gli effetti.
Da parte del nostro Gruppo abbiamo voluto donare a Don Antonio un piccolo dono fotografico dove abbiamo ricordato del nostro primo incontro con lui . Un incontro , come i tanti per noi Alpini, che ha portato poi a tante occasioni di amicizia vera e genuina.
Un ricordo simile è stato fatto per Don Alessandro, che ora è stato destinato alla Comunità Parrocchiale di Montorfano, con il quale abbiamo condiviso alcuni anni di attività in Albate.
Successivamente il 28 luglio in occasione del 76° compleanno di Don Antonio le 9 associazioni (Agorà incontri Culturali Albatesi, Gruppo Alpini Albate, Corpo Musicale Albatese, Club Amici di Trecallo, Amici di Baraggia, U.S. Albatese, F.C. Albate Calcio, Unione Circoli Cooperativi, Gruppi Famiglia) hanno fatto dono di una bicicletta a pedalata assistita in occasione di una festa a sorpresa in Oratorio con torta, spumante e macedonia offerta a tutti i presenti.
Il regalo è stato molto gradito da Don Antonio. Abbiamo potuto poi vedere, il lunedi successivo , il Don nella prima prova su strada in cui è stato davvero entusiasta delle prestazioni della nuova bicicletta che potrà ben usare nei sui futuri spostamenti in città
Con questo dono le associazioni hanno voluto , oltre che festeggiare il compleanno di Don Antonio, dimostrare la loro vicinanza a Don Antonio che fra poco tempo assumerà un nuovo incarico a Como nella Parrocchia di San Bartolomeo.
Leggi tutto: Il saluto della Comunità di Albate a Don Antonio e Don Alessandro
Dal sito Ana.it La Grande Guerra è stata un evento fondamentale nella storia d’Italia, ha rappresentato il compimento delle aspirazioni risorgimentali per raggiungere l’unità del Paese. Nello stesso tempo ha creato le condizioni per l’avvento del Fascismo e per la successiva Seconda guerra mondiale. Quell’evento è fondamentale anche per la storia dell’Europa, si è infatti trattato di una vera guerra civile europea, che ha sancito la fine degli imperi e la nascita degli stati nazione che conosciamo oggi. L’Europa che costruiamo insieme nasce sulle memorie di quella tragedia, e nasce con nuovi obiettivi di cooperazione e la creazione di una nuova identità europea condivisa tra tutti i popoli aderenti. L’Ana con il Comando Truppe Alpine, i Comuni di Cortina d’Ampezzo e il Comitato Cengia Martini-Lagazuoi ritengono importante riflettere sul cammino percorso e impegnarsi a conservare le tracce di quel passato. È un’eredità che dividiamo con tutti i popoli, un tempo facenti parte dell’Impero austro-ungarico, che furono impegnati a combattere su queste montagne una guerra per noi difficile da comprendere. La montagna, allora luogo di lotta e sofferenza, può e deve diventare simbolo e dimostrazione di un impegno a lavorare insieme per l’Europa di domani.
Questo il programma organizzato in collaborazione con le Sezioni di Cadore e di Treviso:
Sabato 14 luglio giornata a disposizione per visita alle Gallerie del Lagazuoi e al Sass de Stria sui percorsi ripristinati, in particolare dai volontari della Sezione di Treviso. Alle ore 14 in vetta al Lagazuoi: inaugurazione percorso per diversamente abili sul sentiero dei Kaiserjäger, predisposto dai volontari della Sezione Ana di Treviso.
Domenica 15 luglio con inizio alle ore 10 al piazzale della seggiovia al Passo Falzarego, solenne cerimonia commemorativa del centenario della Grande Guerra con la presenza del Labaro dell’Ana scortato dal Presidente Favero, dal Consiglio Direttivo Nazionale, dal comandante delle Truppe Alpine, alla presenza di autorità civili e militari, anche dei Paesi ex belligeranti nella Grande Guerra.
Anche il nostro Gagliardetto di Gruppo era presente a questa manifestazione a cui ha partecipato il nostro socio Giorgio Montorfano. Ecco la sua cronaca.
Il 15 luglio 2018, in rappresentanza del Gruppo Alpini di Albate ho partecipato al Passo Falzarego alla Manifestazione Commemorativa per i 100 anni della fine della Grande Guerra, organizzato dal Comando Truppe Alpine e dalle sezioni A.N.A. di Treviso e Cadore, con la collaborazione del Comune di Cortina.
La cerimonia ha avuto inizio con la deposizione della corona di alloro alla chiesetta del passo Falzarego, ai piedi del sasso di Stria, accompagnata dalle note del "SILENZIO" eseguito dal trombettiere Alpino, quindi una breve sfilata con in testa le Associazioni con i vessilli ed i gagliardetti, seguita dal Labaro scortato dal Presidente A.N.A. Ing. SEBASTIANO FAVERO.
A seguire una breve ricostruzione storica degli avvenimenti segnalati con appositi fumogeni, per dar modo ai presenti di individuare le postazioni degli eserciti contrapposti, sul Sasso di Stria, Lagazuoi Cengia Martini, sullo Spitzerstein e sul col Dei Bos; l'alzabandiera dei paesi combattenti in divisa d'epoca sulle note dell'inno Europeo e del Tricolore accompagnato dalle note dell'inno di Mameli cantato da tutti i presenti.
Hanno poi preso la parola le Autorità presenti a partire dal Presidente A.N.A sezione di Treviso Sig. Piovesan che ha voluto ringraziare i volontari per il ripristino dei percorsi di guerra e la sistemazione del percorso che porta sino alla vetta del Lagazuoi, reso accessibile anche a persone con disabilità; il Sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina, che ha sottolineato, dapprima, le sofferenze subite dalla popolazione civile, all'epoca sulla linea del fronte, e condannato, poi, chi allora non seppe trovare alternative diverse per risolvere contrasti e conflitti fra le nazioni in modo pacifico. Il Sindaco ha poi concluso con i ringraziamenti ai volontari dell'A.N.A. e le Truppe Alpine che hanno lavorato insieme per salvare la storia di queste montagne. Il Consigliere della Regione Veneto, Franco Gidoni, ha portato il saluto del Presidente Zaia, assente per impegni istituzionali, ed il Generale Ornello Baron Vice Comandante delle Truppe Alpine ha evidenziato il sacrificio del S. Tenente Fusetti, medaglia d'oro, che con un manipolo di valorosi Alpini strappava al nemico la vetta del Sasso di Stria, sottolineando come le sue spoglie giacciano ancora fra quelle balze. Il Generale ha concluso il proprio intervento con l'auspicio che gli eserciti belligeranti promuovano iniziative di rispetto e collaborazione del bene comune.
Infine il Presidente nazionale A.N.A Ing. Sebastiano Favero ha messo in evidenza il sacrificio dei giovani che hanno perso la vita in questo conflitto auspicando che i giovani d'oggi si impegnino per iniziative e valori solidali quali il recupero di tracciati e ricordi della Grande Guerra, terminando il Suo intervento al grido, con voce forte e chiara, di VIVA L'ITALIA, VIVA GLI ALPINI.
La cerimonia proseguiva con la celebrazione della Santa Messa da parte di Don Giuseppe che ha glorificato il valore della preghiera ed ha ringraziato quanti hanno voluto e organizzato questa cerimonia.
La cerimonia si è chiusa con il Presidente A.N.A. sezione Cadore, Antonio Cason, che ha letto la Preghiera dell'Alpino ed il canto eseguito da tutti gli Alpini presenti, senza sottofondo musicale, del " 33", la classica marcia degli Alpini.
Dopo la cerimonia non è mancato il classico "RANCIO ALPINO"
DISCORSO DEL PRESIDENTE NAZIONALE A.N.A. FAVERO
Buon giorno a tutti, dopo 100 anni della fine del primo grande conflitto mondiale, per la fine di una guerra, come è stato detto prima dal Sindaco di Cortina , devastante, che non ha coinvolto solo i combattenti ma anche le popolazioni che erano su questi territori, e allora mi viene spontaneo pensare una cosa, per noi oggi che viviamo 70 anni di pace è imperativo non dimenticare, perché vedete qualcuno è convinto che la pace sia qualcosa di dovuto, non è così, la pace noi la dobbiamo conquistare e difendere giorno per giorno perché altrimenti siamo condannati a dimenticare, siamo condannati a ripetere, e i segnali purtroppo nel mondo oggi ci sono tutti e allora ancora con più forza dobbiamo avere il coraggio di dire sopratutto alle giovani generazioni non dimenticare, non dimenticare che i ragazzi dall'una e dall'altra parte che hanno combattuto per il senso del dovere, che hanno fatto il loro dovere, altra parola che spesso oggi è dimenticata perché sentiamo parlare solo di diritti, no è il dovere il primo richiamo anche per i giovani di oggi è il dovere a saper fare la propria parte e saperla fare con disponibilità al servizio degli altri, quello che ieri è stato inaugurato, quel percorso per disabili è un segno concreto di quanto questa nostra Associazione nazionale Alpini fa oggi nel momento in cui c'è bisogno di Alpini come ieri e non solo, certamente si e voglio anche lanciare questo messaggio forte, dire a tutti, dire all'Italia, ma non solo, dire all'Europa noi ci siamo, ci siamo perché siamo solidali, perché siamo capaci di condividere e voglio che anche i giovani di oggi lo fossero ancora e allora senza paura con forza gridiamo ancora una volta VIVA L'ITALIA VIVA GLI ALPINI