La strada delle 52 galleria
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Ingresso libero. tutti siete invitati
Come ricorderete in occasione dell'ultima assemblea ordinaria del nostro gruppo, abbiamo rinnovato l’adozione a distanza del bambino brasiliano che il nostro gruppo sostiene da diversi anni .
Sabato 9 marzo abbiamo ufficializzato la donazione. All presenza del rev. Don Antonio Fraquelli , che dallo scosro hanno ha lasciato la nostra parrocchia e dellal Sig.ra Tagliabure Raffaella, abbiamo consegnato la cifra di 300.00 euro a favore della Associazione Nova Esperanca" dove Leonardo, il bambino che abbiamo adotatto a distanza, è ospitato.
Pubblichiamo, insieme al nostro ricordo di Giacomo Cazzaniga Alpino, anche quello di chi lo ha conosciuto in altri ambiti . Lo abbiamo ricevuto il giorno successivo alla morte di Giacomo.
Vorrei darvi solo nuove buone notizie, ma la vita é cosi, e da un paio di giorni vi comunico di nostri amici che vanno in Paradiso. Stamane é morto Giacomo Cazzaniga. Lo avevo visto domenica all' Ospice di Mariano: gridava alla mamma e quando ha riconosciuto me e Luca Gatti, si é messo a piangere e l'infermiera ci ha pregato di andare via e di lasciarlo solo. Cazzaniga ha attraversato molte volte la nostra vita associativa come arbitro CSI. Lo accompagnavo in macchina a diverse partite ed era come se arrivasse Lo Bello. Ti raccontava quando, stopper dell'Astro Olgiate, aveva fermato Gigi Riva . Poi protagonista dei Tornei Serali, responsabile del calcio CSI e infine allenatore da noi. Un nugolo di ragazzi ( ricordate gli allievi B che poi illustrarono la nostra vita sportiva per anni) e poi il campionato anni 73/74. Nella nostra storia c'é una foto storica: Lui che al termine della partita ad Appiano con la Fulgor, che era in testa alla classifica a pari di noi, stringe il piccolo Luigino Arnaboldi, piangendo dalla gioia; si vinse due a uno, con appunto Luigino protagonista. Poi si perse a Lora, 1 a O , la Fulgor ci raggiunse e, nello spareggio a Lomazzo, vinse il titolo, 3 a 1 dopo i tempi supplementari.
Era Giacomo il "Sergente" di ferro, quello che vedevi nel “Massacro di Fort Apache” o quello di “Rin Tin Tin”, burbero, ma dal cuore d'oro. Poi divenne cuciniere dagli alpini, ma questa é una storia che altri devono raccontare.
Tutti come noi, lo ricordiamo.
per US ALBATESE, Nessi Luigi
“Molte persone che danno poca confidenza e sembrano prive di cordialità, spesso nascondono un animo buono e un cuore generoso”.
Caro Giacomo, non sappiamo chi è l’autore di questa affermazione; ma siamo certi che tu ne sei stato un esempio straordinario.
Il tuo carattere burbero, talvolta scontroso e testardo, nascondeva sempre un animo aperto e generoso non solo verso chi ti dimostrava amicizia, ma anche verso quelli che erano in disaccordo con il tuo modo di interpretare i fatti della vita.
Più volte il tuo animo sensibile ti ha fatto commuovere di fronte a eventi o notizie cariche di tristezza; e tu vivevi con spontaneità queste emozioni, senza nasconderle, perché nascevano da un cuore semplice e nobile.
In questo momento che ci vede riuniti per l’ultimo saluto, è impossibile ricordare i quarant’anni che abbiamo vissuto insieme nel Gruppo Alpini di Albate e gli altri che hai dedicato per tua generosa scelta alla Protezione Civile Alpina; sono molti, troppi i momenti di vita che dovremmo ripercorrere.
Possiamo solo rivolgerti il più sincero ringraziamento per tutto quello che hai fatto e chiederti di salutare gli Alpini di Albate che, prima di te, sono saliti in quell’angolo di Paradiso a voi dedicato. Ciao Giacomo, Alpino dal cuore d’oro.
Queste sono le parole con le quali gli Alpini del Gruppo di Albate hanno salutato lo scorso 22 febbraio il socio Giacomo Cazzaniga, classe 1944, artigliere da montagna del Gruppo Bergamo di stanza alla caserma Druso di Silandro in val Venosta. E qui, in questo luogo che, ai tempi della naja di Giacomo non trovava posto sulle carte geografiche tanto era lontano dal mondo conosciuto, è successo un evento che in parte ha modificato la sua vita. Per capire dobbiamo rifarci a una frase famosa che, in un’unica battuta, indica certe assurdità del servizio militare dove l’unica cosa dritta è il manico del badile che invece deve essere storto…
Il perché di questa affermazione è presto detto: Giacomo nella vita civile era meccanico di tessitura; arrivato che fu in caserma fu nominato cuoco e sbattuto in cucina!
Ma per fortuna, dopo una quindicina d’anni, questa scelta si rivelò azzeccata perché il buon Giacomino, iscrittosi al gruppo di Albate alla fine degli anni ’70, ne divenne uno dei più rinomati cuochi. E quando il gruppo dovette affrontare a più riprese costi non indifferenti per la ristrutturazione della sede lui era sempre in prima linea, con i suoi altrettanto bravi aiutanti, per fare in modo che il reddito della cucina evitasse lo svuotamento della cassa del gruppo.
Giacomo: un Alpino da cuore d’oro! Nonostante la scorza del suo carattere spesso impenetrabile, il suo modo burbero di rapportarsi e la testa dura che spesso gli impediva di discutere e di ricevere consigli.
Ma il suo cuore non aveva limiti alla generosità, alla comprensione, al rispetto e alla commozione. Più e più volte lo abbiamo visto piangere per le emozioni che qualche evento, triste o meno triste che fosse, arrivavano dritte al suo cuore!
E allora vengono in mente alcune frasi famose per “dipingere” il suo carattere. Ha detto Eleanor Roosvelt – una delle First lady americane:”…per trattare te stesso usa la testa, per trattare con gli altri usa il tuo cuore”. E Antoine de Saint Exupéry - autore del Piccolo principe:”…si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
Negli ultimi tempi, forse a causa della salute, aveva in parte rinunciato all’amor proprio; capitava ogni tanto di vederlo un po’ dimesso, trascurato, la barba non tagliata…ma se qualcuno gli avesse fatto osservazione, anche la più blanda, non avrebbe ottenuto in risposta che un brontolamento o, il più delle volte, una parolaccia (??); ma non c’era da meravigliarsi, era fatto così.
Caro Giacomino, sarà impossibile dimenticarti perché ogni Alpino che ha voluto bene al proprio gruppo e all’Associazione come tu hai fatto, lascia un segno intangibile. E questa è una delle peculiarità più evidente degli Alpini: quella di non dimenticarsi mai di chi è andato avanti perché la nostra frase aiutare i vivi ricordando i morti -.coniata nei tempi dolorosi del terremoto in Friuli - esprime l’invito a chi rimane a continuare a fare del bene anche nel tuo ricordo e nel ricordo di chi, prima di te, ha raggiunto il Paradiso di Cantore.
da Ana.it
Benvenuti nel nostro nuovo portale ana.it! Lo abbiamo rinnovato sia nella veste grafica ma soprattutto nella piattaforma software, portandoci dietro tutta la nostra storia dal lontano 2002, migliaia di notizie, immagini, video, e lo abbiamo integrato con i nuovi mezzi di comunicazione social.
E’ dedicato al Centenario dell’Associazione che… a dispetto dell’età è sempre attenta alle nuove tecnologie e ai più moderni sistemi di informazione e comunicazione.
Non è la fine di un lungo percorso bensì l’inizio di uno cammino, molto lavoro ancora ci attende nei prossimi mesi, ana.it è un po’ come il Duomo di Milano, dove è nata la nostra Associazione, il lavoro non finisce mai.
Buona navigazione o come diciamo noi alpini… in marcia!
Celebrata il 11 febbraio 2019, la “Giornata del Ricordo”, organizzata dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato di Como, giornata che vuole ricordare tutti i Martiri delle Foibe e degli Esuli Istriani, Giuliani e Dalmati .
Alla cerimonia, organizzata dal Comune di Como con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato di Como, hanno dato il loro patrocinio la Regione Lombardia, la Provincia di Como e il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Presenti il Prefetto di Como Dr. Ignazio Coccia, il Sindaco “di Como Landriscina Dr. Mario, il Presidente della Provincia Fiorenzo Dr. “Bongiasca. Moltissime le Associazioni d’arma presenti con le loro insegne e in particolare il labaro dell’Associazione Combattenti e Reduci provinciale. Erano presenti anche le tre classi dell’Istituto comprensivo di Albate accompagnati dalla direttrice Dott.ssa Valeria Cornelio e dall’insegnante Dott.ssa Eleonora Galli e una classe dell’Istituto Pessina di Como. La cerimonia, iniziata con l’Alzabandiera, è proseguita con l’Onore a tutti i Martiri delle Foibe. Successivamente tre alunni della Scuola G.Marconi , hanno consegnato il Tricolore, donato dall’Associazione Venezia. Giulia, Dalmazia, all’alpino Angelo Navoni: Tricolore che varrà issato presso la Piazza del Tricolore in occasione del 2 Giugno. La Corona, in Onore dei Caduti, era accompagnata dalle Autorità e dalle Sig. re Chiavelli Elena e Manuela, nipoti del Maresciallo di P.S. Aurelio Chiavelli fucilato a Grobnico nel maggio del 1945, già collaboratore del Questore Palatucci ucciso a Dacau dopo aver salvato tanti ebrei dallo sterminio. Il Parroco di Albate, Don Luigi Savoldelli , , ha impartito poi benedizione alla targa che ricorda gli Infoibati, Trucidati e dispersi, civili e militari che ancor oggi non hanno un segno cristiano sulle loro tombe. Il canto del “Và Pensiero” tratto da Nabucco di Giuseppe Verdi ha chiuso questa prima parte delle celebrazioni. Con questo canto, da oltre cento anni, gli Esuli Dalmati e successivamente quelli Giuliani intendono “piangere” la loro Patria perduta similmente agli Ebrei in esilio a Babilonia. E’ l’inno cantato dalle Comunità degli Istriani, Fiumani e Dalmati esuli in Patria e quelle ancora in Slovenia e Croazia o dispersi in tanti parti del mondo. Successivamente alle ore 11.00 presso la biblioteca di Como l’altro momento istituzionale con i saluti delle Autorità e consegna onorificenze. Da parte del Gruppo alpini di Albate il ringraziamento al Presidente Perini per il dono del Tricolore e per il Suo grande impegno nel tenere vivo questo Ricordo.
Come da diversi anni anche venerdi 1° marzo alcuni soci del nostro gruppo hanno accompagnato un'ottantina di bambini
tra "piccoli, mezzani e grandi" con le loro insegnanti nella tradizionale sfilata di carnevale dalla scuola materna S.Antonino
di via Balbiani alla scuola elementare Dalmazio Birago.
Qui i bambini "grandi" della S.Antonino hanno avuto la possibilità di incontrare gli alunni della scuola Birago e di visitare le aule che dovranno frequentare il prossimo anno scolastico.
Non sono mancati momenti di allegria con canti che i ragazzi della scuola secondaria hanno preparato per accogliere i futuri remigini seguito da lancio di coriandoli e stelle filanti per festeggiare il carnevale che tra pochi giorni avrà il suo epilogo.
Come sempre i nostri alpini ed amici hanno ricevuto elogi e manifestazioni di affetto e simpatia da parte dei bambini e delle insegnanti per il servizio impeccabile svolto.
dal sito "Ana.it!
Debuttano ufficialmente i simboli di ogni Adunata Nazionale degli Alpini, selezionati tramite concorso. In questa edizione sono dedicati al Centenario della fondazione dell’Ana. Entrambi i vincitori sono del comasco.
Il manifesto ufficiale dell’Adunata 2019 - opera di Tiziano Tavecchio di Castelmarte (Como), socio del Gruppo Alpini di Castelmarte - rappresenta il forte legame tra Milano e gli Alpini, tramite la comune devozione alla Madonna. In questo caso la “Madunina tuta d’ora” che, adorna del Tricolore, domina con il suo profilo la scena. Nella parte inferiore del manifesto lo skyline del capoluogo lombardo, dai suoi monumenti-simbolo fino ai nuovi grattacieli di City Life e Porta Nuova. Sotto al logo dell’Ana una penna nera con la nappina rossa che svetta dal numero 92.
La medaglia della 92a Adunata è disegnata da Alessio Famlonga di Lurago d’Erba (Como), socio del Gruppo Alpini di Costamasnaga (Lecco). Sul lato frontale la sagoma inconfondibile del Duomo di Milano, sormontata da tre penne alpine - con nappina bianca, rossa e verde - che si elevano al cospetto delle guglie. Sul retro i loghi del Comune di Milano e dell’Ana, contornati dalle date dell’Adunata (10, 11 e 12 maggio 2019) e del Centenario (1919-2019).
Le medaglie saranno acquistabili nei giorni dell’Adunata al costo di 5 euro presso i punti vendita autorizzati.
All'Alpino Tiziano Tavecchio, consigliere sezionale di Como, e ad Alessio Famlonga di Lurago d’Erba (Como), socio del Gruppo Alpini di Costamasnaga (Lecco), i complimenti del nostro Gruppo per gli splendidi lavori.